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IL DIAVOLO DEI CIMBRI

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Quando i Cimbri si insediarono sulle montagne degli altipiani fra Trentino e Veneto  erano già cristianizzati ma, come accadeva spesso, sottotraccia  restavano riti e tradizioni pagani pronti a riemergere nelle nuove usanze.

Così figure mitiche come streghe e orchi continuavano a vivere nelle leggende, spesso unite ai fenomeni della natura più spaventosi che in questo modo trovavano una spiegazione agli occhi del popolo.

Un ruolo particolare è quello del diavolo che veniva chiamato in vari modi (tauval, coche, der alte) e che in vari modi si presentava dalla forma umana a quella animale, basti pensare al caprone.

Il diavolo è presente anche nei proverbi cimbri, eccone due:

‘Z izta di sunn un renk, dar taüvl hatt geschlak soi baibe: piove e c’è il sole, il diavolo ha picchiato sua moglie

Dar taüvl schaizt hèrta attn groaz hauf: il diavolo la fa sempre sul mucchio più grosso.