Anche in Trentino, naturalmente si applicherà per le pensioni la nuova quota 100, che consentirà di andare in pensione con almeno 62 anni di età e un’anzianità contributiva minima di 38 anni.
C’è da dire che in Trentino già 2/3 dei lavoratori vanno in pensione anticipata, con 42 anni e 10 mesi di contributi – 41 e 10 per le donne.
La differenza, è che chi approfitterà della quota 100 non potrà più lavorare, salvo per lavori occasionali con un massimo di 5 mila euro lordi di retribuzione annuale. Bisognerà dunque fare bene i calcoli.
All’ Inps sono pronti ad affrontare le novità: sia il reddito di cittadinanza, per cui già buona palestra è stato il Rei, seppur con numeri minori, sia per le pensioni con quota 100.
Ascoltiamo l’intervista a Marco Zanotelli – Direttore dell’Inps del Trentino Alto Adige.