Nel 2020 ricorrono i trentanni della morte di Elvio Facchinelli, psichiatra e psicanalista oltre che traduttore di Freud, nato a Luserna emigrato in Francia, che torna in paese per un breve periodo e che poi viene mandato dai genitori a studiare a Merano dove consegue la maturità classica e per poi spostarsi a Pavia per seguire le lezioni della facoltà di medicina dove si laurea con lode nel 1952.
Un grande intellettuale della piccola comunità cimbra del Trentino che nella sua vita professionale incontra Musatti, padre della psicanalisi italiana, traduce Freud, scrive sulle più importanti riviste nazionali, pubblica articoli e libri interpretando i cambiamenti della società e delle relazioni familiari degli anni ’70, riuscendo a descrivere il movimento giovanile e la deflagrazione del sistema parentale reso evidente dal ’68. Un uomo che nonostante la sua notorietà e la sua vita lontano dal Trentino non dimenticò mai il suo paese; tanto che volle essere seppellito proprio lì e alla biblioteca di Luserna (che porta il suo nome) lasciò i suoi quasi tremila libri. Un lascito dall’enorme valore culturale per i cimbri e per tutta la comunità provinciale.
