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COLF E BADANTI SONO STATE LASCIATE SOLE NELLA LOTTA AL CORONAVIRUS

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Non ci sono misure né ammortizzatori sociali per Colf e Badanti nel Decreto Coronavirus. Una categoria lasciata sola in un momento chiave nella lotta ai contagi che si trova in prima linea nella lotta al Coronavirus, fondamentali per il sostegno di anziani e disabili, eppure di loro non c’è traccia nel decreto che il governo ha emanato per affrontare le ricadute economiche dell’epidemiaSulle loro spalle si regge un lavoro che in Italia rende meno complicata la vita a milioni di famiglie, grazie all’assistenza e la cura di tantissimi anziani, spesso malati o non autosufficienti.
Molte famigliari, trovandosi a casa questi giorni di quarantena, si sono sostituiti alle badanti per risparmiare, con il rischio di mettere involontariamente a repentaglio la salute dei loro genitori e nonni. A pagare sono i lavoratori domestici per i quali non sono previsti ammortizzatori sociali in deroga in caso di sospensione del rapporto di lavoro.
Secondo le cifre ufficiali, le collaboratrici e i collaboratori domestici iscritti all’Inps sono 858mila ma con i numeri del sommerso Secondo le stime della Cgil si arriverebbe a più di due milioni, in maggioranza donne, straniere e senza contratto. In Trentino sono 300 regolarmente impiegata e il trend, nei giorni dell’emergenza è quello della regolarizzazione
La situazione di colf e badanti è delicata: si tratta di lavoratrici a stretto contatto con le figure piu fragili di questa emergenza: Le badanti che assistono più persone e che si spostano da un posto all’altro sono ad alto rischio di contrarre il contagio e di trasmetterlo, ma molte vivono in casa con il proprio assistito
Quando muore la persona che assistono, perdono non solo i soldi, ma anche un posto dove stare. Alcune hanno provato a tornare a casa, ma con la chiusura delle frontiere la situazione rimane incerta per tante donne.
STEFANIA TRANQUILLINI – Caaf CGIL