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CORONAVIRUS, IL TRENTINO RIMANE ZONA GIALLA

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Il Trentino è rimasto zona gialla.
La decisione dell’Istituto superiore di Sanità è arrivata in seguito all’analisi dei 21 parametri fissati a livello nazionale e in considerazione di un indice di contagio previsto in calo.
Numeri nei quali, lo ricordiamo, non vengono inclusi i test rapidi, che in Trentino non vengono nemmeno confermati con il tampone molecolare: i dati degli antigenici verranno inclusi nel report quotidiano dalla prossima settimana.
In Trentino ci sono, però, due parametri che preoccupano: quello relativo alle ospedalizzazioni e il numero delle terapie intensive. Dati fuori scala rispetto alla media nazionale ma, ha detto il presidente Fugatti in conferenza stampa, i nuovi ricoveri ora, per quanto importanti, sono 36 nelle ultime 24 ore, sono costanti e non più in aumento.
Migliora anche la situazione nei comuni zona rossa, cioè Baselga di Piné, Bedollo e Castello Tesino, e non ci sono altri municipi che rischiano di finire nelle zone a più alte restrizioni.
Un risultato da da accogliere con soddisfazione ma che non bisogna dare per scontato.
Intanto le regioni alpine continuano a sperare di poter riaprire, in qualche modo, gli impianti sciistici.
L’assessore competente Failoni ha fatto sapere che sono al vaglio alcune proposte.
La richiesta è comunque di avere certezze: sulle aperture, se fossero concesse, sulle date e le modalità e anche sulle chiusure delle frontiere e sui ristori nel caso in cui arrivasse un divieto.