Il requisito dei dieci anni di residenza in Italia per poter richiedere l’alloggio popolare Itea in Trentino è illegittimo. Lo ha stabilito lo scorso settembre una senteza del tribunale di Trento. Il giudice Giorgio Flaim, ha accolto il ricorso promosso dall’ l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione e dal cittadino etiope Daniel Bekele, dell’assemblea Antirazzista.
La Provincia però ha deciso di non fermarsi: ha fatto ricorso e parallelamente chiesto la sospensione cautelare del provvedimento.
Sospensione che è stato bocciata dalla corte di Appello. Ora Piazza Dante rischia di pagare 50 euro al giorno all’ASGI a partire dal primo di dicembre come sanzione per il ritardo nel disapplicare l’ordinanza del giudice. Secondo i ricorrenti il requisito dei dieci anni di residenza in Italia richiesto dalla legge provinciale numero 5 del 2019 per accedere agli alloggi pubblici mostrava palesi effetti discriminatori e portava all’esclusione di molti cittadini stranieri anche se inseriti da tempo nel contesto nazionale e trentino.
Il Comune di Trento già ad ottobre di sua iniziativa ha deciso di rendere esecutivo il provvedimento, un azione che l’Assemblea Antirazzista vorrebbe vedere applicata su tutto il territorio provinciale.
