Il Trentino resta in zona gialla.
La conferma è arrivata dal presidente della provincia di Trento Fugatti.
Allerta rientrata dopo la preoccupazione espressa dal governatore a inizio settimana a fronte di una stabilizzazione dei dati.
2mila 375 i casi positivi, in calo rispetto ai giorni scorsi, rilevati con 956 tamponi molecolari e 12mila 435 test antigenici.
Nessun decesso per covid nelle ultime 24 ore, 167 i pazienti ricoverati – ieri sono stati 16 i nuovi ingressi in ospedale a fronte di 14 dimissioni. 23 i posti letto occupati in terapia intensiva, 3 in più rispetto a ieri.
Un criterio, quello delle zone colorate, che anche per il presidente Fugatti – così come per i presidenti delle Regioni che ne chiedono una modifica – è ormai superato.
Fugatti ha anche fatto sapere che appena la situazione si stabilizzerà, potranno riaprire i punti nascita di Cavalese e Cles chiuse al momento per far fronte alla pandemia.
Sul fronte dei contagi il direttore generale dell’azienda sanitaria antonio ferro ha detto che non ci sono ulteriori segnalazioni di incroci tra variante Omicron e Delta.
