Sono tornate libere e sconteranno due anni e mezzo di pena le 5 donne della valle Aurina appartenenti a una setta religiosa accusate di maltrattamenti su minori ai quali imponevano – terrorizzandoli con la figura del demonio – castighi, digiuni e privazioni del sonno per indurli a non cadere nelle tentazioni di cellulari e videogiochi. Le accusate rischiavano fino 10 anni di carcere, mitigati però da una diffida di avvicinamento ai minori coinvolti.