L’importanza dei sogni e l’ossimoro del valore dell’inutile al centro dell’omelia dell’arcivescovo Lauro Tisi per la solennità di San Vigilio, santo patrono di Trento, in una cattedrale gremita di fedeli.
“In questo momento non chiedo a Dio di suggerirci strategie pastorali efficienti – ha detto don Lauro – ma di donare alla nostra Chiesa uomini e donne abitati dal gratuito”.
Un appello anche al mondo politico a tralasciare la logica dell’utile e del “mi serve” per tornare a nutrirsi di sogni, poesia e creatività.
Un invito al coraggio quello contenuto nella lettera dell’Arcivescovo alla Comunità, intitolata “La Strada”, distribuita a margine della celebrazione.
Dopo la Santa Messa per la solennità di San Vigilio è tornata in piazza Duomo la tradizionale distribuzione del pan e vin, con il pane benedetto dall’arcivescovo offerto dall’Associazione Panificatori Trentini.
Un momento molto sentito dalla comunità che quest’anno, in tempi di guerra e conflitti, si carica di un significato ancora più profondo.
Una tradizione che mancava da ben due anni, causa pandemia.
