Salvate il lago d’ Idro e il Chiese.
E’ l’ appello delle associazioni ambientaliste che oggi sono state accolte in audizione dalla terza commissione del consiglio provinciale di Trento.
I rappresentanti si sono detti soddisfatti per il no della Giunta provinciale alla concessione di ulteriori quantità d’acqua a favore dell’agricoltura della pianura lombarda che, è stato sottolineato, ha dispendiosi sistemi di irrigazione vecchi di 100 anni.
Le associazioni, 26, riunite in una Federazione, hanno promosso un’ impugnativa contro la Conferenza dei servizi che ha dato il via libera alla realizzazione a Gavardo e Montichiari di due mega depuratori per la sponda bresciana del Garda. Un intervento pericoloso e dal costo esorbitante, secondo gli ambientalisti che spiegano che i due depuratori scaricherebbero nel Chiese, attraverso 33 stazioni di pompaggio poste a Salò, e implicherebbero costi energetici enormi. Così il fiume, già provatissimo, diverrebbe, secondo gli ambientalisti, “lo sciacquone del lago di Garda”.
Le associazioni hanno chiesto l’appoggio della Provincia nella difesa del bacino del Chiese perché venga invertita la rotta mettendo la tutela dell’ambiente al primo posto.
