Crollo Cima Uomo, un fenomeno naturale, piccolo di dimensioni (circa 200 metri cubi di materiale roccioso). Così il servizio geologico della Provincia dopo il crollo di ieri nel gruppo della Marmolada, da non confondersi, ha detto la dirigenza con la zona della tragedia dello scorso tre luglio. Se pur accelerato dai cambiamenti climatici, che provocano il ritiro del permafrost, questi cedimenti sono da sempre frequenti in alta montagna. Quello di ieri, che non ha registrato feriti, è ben lontano da zone escursionistiche. Geologicamente ci sono stati sempre periodi più caldi anche se in questo attuale la tendenza è in aumento, ma non solo a causa dell’uomo. Il 23 agosto ci saranno nuovi sopralluoghi sempre per monitorare lo stato di arretramento del permafrost, il collante delle montagne.
