Sono uscite novità dall’incontro Provincia-Rfi, dopo che il servizio di trasporto sulla linea della Valsugana è stato in gran parte spostato da rotaia a gomma per un’anomala e imprevista usura delle ruote, col ritiro dall’esercizio dei materiali rotabili, “in quanto non sono assicurati” – ha fatto sapere la Provincia – “i requisiti di sicurezza rispetto alle misure dei bordini delle ruote dei treni”. Rfi, presente con i direttori d’area, ha confermato di avere proceduto alle operazioni di diagnostica e molatura, “in un quadro che a tutt’oggi non consente di individuare le specifiche cause tecniche alla base del degradato rapporto nell’accoppiamento ruota-rotaia”. Riguardo alla diagnostica, è stato chiarito che non si sono evidenziati difetti che giustifichino il fenomeno. Dalla molatura, terminata il 5 agosto per 55 chilometri di binario, si attendono effetti positivi (anche alla luce del fatto che su altre linee dove il fenomeno è rilevante si è fatto tale intervento), unitamente ad un monitoraggio in continuum degli ingrassatori del binario.
I tecnici hanno ricordato che con la molatura del binario, operazione che si rende periodicamente necessaria, in prima battuta le ruote dei treni soffrono degrado, ma in un secondo momento l’operazione vede un adattamento della ruota stessa ed un progressivo miglioramento. A queste fasi è stato ricondotto il fenomeno, ritenuto non prevedibile, per cui con la molatura a fine luglio 3 treni di Trentino trasporti improvvisamente dopo soli 10.000 chilometri erano sotto il limite di sicurezza. Altre cause tecniche sono state escluse, dal momento che l’ultimo rinnovo del binario risale al 2018, e poi nulla di invasivo è stato fatto sulla ferrovia (nel 2023 saranno rinnovati gli ultimi 10 chilometri mancanti). Su cause e responsabilità si tornerà più avanti. Per l’assessorato alla mobilità la priorità ora è dare certezze sul servizio ai pendolari e agli studenti, mantenendo, se necessario, in vista della riapertura delle scuole un servizio misto, sia su rotaia che su gomma, quindi con la presenza di bus sostitutivi per alcune corse, in affiancamento alle altre corse su treni, sicure e garantite, con orari certi. Al vaglio anche azioni sul fronte tariffario. Ipotizzata l’individuazione nelle prossime settimane di forme di rimborso agli utenti abbonati, penalizzati dal cattivo funzionamento del servizio ferroviario, come pure la verifica per la non corresponsione in tutto o in parte ad RFI, da parte delle imprese, del canone pagato per l’accesso all’infrastruttura.
