Cerimonia per i 50 anni del secondo statuto di autonomia, nel pomeriggio al Kurhaus di Merano.
Il 5 settembre 1946 i ministeri esteri di Italia e Austria, Alcide Degaseri e Karl Gruber, firmarono l’accordo di Parigi. Evento che pone le basi dell’autonomia e che, con secondo statuto entrato in vigore nel gennaio 1972, ha posto le basi per uguaglianza e tutela delle minoranze locali.
“L’Autonomia dell’Alto Adige e del Trentino è un esempio per il mondo e dovrebbe essere un modello per la soluzione del conflitto in Ucraina”. E’ il commento di
Romano Prodi a margine della cerimonia per il cinquantesimo anniversario del Secondo Statuto alla Kurhaus di Merano. “La mia presenza non deve stupire – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio -. Ho sempre avuto rapporti buoni costruttivi con Alto Adige e Trentino e ritengo che il percorso di Autonomia costruito in queste terre
sia improntato a una saggezza di cui essere orgogliosi”.
Tra gli interventi di saluto al Kurhaus, quello di Oliver Paasch, primo ministro della comunità di lingua tedesca del Belgio, e Thinlay Chukki, rappresentante del governo tibetano in esilio. A seguire, i presidenti di Tirolo Alto Adige e Trentino. Presenti il ministro dell’economia e delle finanze italiano e il ministro austriaco per l’unione europea e la costituzioni. 400 gli invitati all’evento.
La cerimonia è stata impreziosita dal concerto dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento e dall’esibizione del Coro Giovanile dell’Alto Adige.
