Giorgia Meloni oggi è arrivata a Trento per il comizio elettorale, in una piazza Santa Maria già occupata da un matrimonio. “Lo abbiamo saputo dal fiorista di fronte” – spiegano gli organizzatori – “dopo aver ricevuto tutti i permessi dal Comune”. L’organizzazione attende non solo la fine dei festeggiamenti per placare le polemiche dei giorni precedenti, ma riserva anche una sorpresa agli sposi: gli auguri sul maxischermo, con tanto di marcia nuziale dagli altoparlanti in piazza. E’ quasi l’una, quando arriva Giorgia Meloni, ad attenderla tanti supporters ma anche qualche indeciso. Il comizio si trasforma presto in uno show, con continue battute rivolte ai giovani universitari che in fondo alla piazza provano a contestarla: “Sono tornati alle manifestazioni il primo settembre, prima stavano a casa di papà” – li prende in giro, rivolgendosi spesso a loro, come quando parla della necessità di abbassare le tasse sul lavoro per alzare gli stipendi, o di consentire l’ingresso nel paese solo all’immigrazione regolare, per evitare la concorrenza al ribasso su salari e diritti. “Ma questo odio” – aggiunge – “che ha portato anche a minacce di morte, è frutto di un clima avvelenato dagli avversari, del resto dopo aver governato per 10 anni, per Letta è difficile spiegare come risollevare l’Italia dal disastri in cui l’ha ridotta”. E poi aggiunge: “non ci faremo intimidire, non vivremo mai blindati, correteci dietro se ci riuscite”. L’autonomia – rassicura – dal presidenzialismo uscirebbe rafforzata. E sul gas, più che a scostamenti di bilancio – “ultima ratio” – pensa ad un tetto, per difendere gli interessi nazionali – dice – come fanno gli altri paesi, la Germania lo rifiuta perché sa di essere quella in grado di comprarlo per prima, ad un prezzo più alto, l’Olanda perché ospita la borsa del gas. Dobbiamo disaccoppiare il prezzo del gas da quello dell’elettricità. “. “L’Europa – nata come Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio – oggi invece che occuparsi della certezza delle fonti di approvvigionamento, pensa a come cucinare gli insetti. Non ha senso una transizione verde che punta sull’elettrico prodotto in Cina con centrali a carbone più inquinanti del resto”. “L’Italia – aggiunge – data la sua posizione strategica potrebbe diventare un hub di approvvigionamento energetico per l’Europa, deve tornare ad estrarre il suo gas dall’Adriatico e investire in infrastrutture”. “E poi investire su ciò che ci rende unici, il Made in Italy, primo marchio al mondo per riconoscibilità. Penso a un portale gratuito per la vendita online delle merci italiane, che certifichi la provenienza dei nostri prodotti d’eccellenza, non è possibile che i turchi chiamino Pernigotti i cioccolatini che fanno a casa loro, dopo aver comprato il marchio, ed è ovvio che se si svendono i marchi italiani, poi non ci si può stupire della delocalizzazione”
