C’è scritta l’ipotesi di omicidio, sul fascicolo aperto dalla procura di Trento dopo il ritrovamento in una forra della val di non del corpo senza vita della giovane barista Vinitha Nicolò. La procura vuole vederci chiaro sulle ferite trovate sul corpo recuperato dal nucleo Saf dei vigili del fuoco a Ton, dopo che la famiglia aveva denunciato la scomparsa della 39enne, madre di due figlie.
La donna, originaria dello Sri Lanka, era stata adottata in Trentino assieme alla sorella.
Dopo aver frequentato il liceo da vinci, si era laureata in agraria a bologna, poi l’amore l’aveva portata a Vervò. Per il momento quella dell’omicidio è solo una delle ipotesi, che dovrà essere semmai avvalorata dalla indagini del nucleo investigativo dei carabinieri e dall’esito dell’esame autoptico. Non ci sono nomi sul registro degli indagati, l’ipotesi è a carico di ignoti.
intanto la procura ha restituito ai famigliari la salma della povera donna per il funerale che si celebrerà domani alle 15 nella chiesetta del cimitero di Lavis, quando le daranno l’addio mamma Sada, papà Franco e le figlie Annafrancesca e Anastasia oltre alla sorella Roshanti col marito e i nipotini.
Stasera alle 20 il rosario nella parrocchiale del paese.
