Sono state 92 le richieste di aiuto nel 2022 giunte allo sportello anti-mobbing del Consigliere di Parità della Provincia di Trento, 11 in più rispetto all’anno precedente.
Il tema è stato affrontato a Palazzo Geremia nel corso dell’incontro dal titolo “Mobbing sul posto di lavoro” organizzato dai Consiglieri di Parità delle due province di Trento e Bolzano.
Nonostante l’incremento di casi il Consigliere di Parità del Trentino non ha un ufficio né personale a tempo pieno, in Alto Adige invece la Consigliera di Parità ha risorse decisamente superiori. Il professor Franco Fraccaroli, prorettore al benessere organizzativo per l’Università di Trento ha spiegato cosa si intenda per mobbing: «Va distinto dal conflitto interpersonale che può accadere sul posto di lavoro – ha detto Fraccaroli – L’azione di attacco verso il lavoratore deve essere ripetuta, dev’esserci un’asimmetria di posizione, con una delle parti in situazione di debolezza». Fraccaroli ha poi delineato alcune delle conseguenze del mobbing: “Intacca la reputazione, erode la possibilità di comunicare, mina le relazioni sociali, deteriora la qualità occupazionale, compromette la salute e il benessere”. I comportamenti persecutori colpiscono spesso le donne, come sottolineato dalla professoressa Barbara Poggio, prorettrice alle politiche di equità e diversità dell’Università di Trento che ha specificato come l’attitudine a subire o ribellarsi al mobbing non sia solo un problema di personalità: «Le persone sono più inclini a subire mobbing quando c’è un’organizzazione del lavoro carente, con stili di leadership autoritari o troppo laschi”.
