“Difendiamo insieme il diritto alla salute e all’assistenza, pretendiamo politiche ambiziose e condivise, promuoviamo il coinvolgimento di professionisti e terzo settore.” E’ l’invito lanciato da sindacati confederali, Acli, arcidiocesi, comunità di accoglienza, ordini sanitari, consulta provinciale della salute, consolida, CSV e Arci, primi firmatari della petizione “il welfare territoriale è di tutti” che ha portato una assemblea pubblica al palazzo della regione di Trento per un dibattito aperto e la richiesta collettiva di un confronto – una sorta di “stati generali della salute” li ha definiti Michele Bezzi della Cisl – e di maggiori investimenti su un settore in evidente difficoltà, tanto che l’ultimo dato Crea sulle performance dei servizi sanitari ha visto la regione scendere nel 2019 dal primo al quinto posto, mentre Agenas ha dichiarato il Trentino il territorio più peggiorato nel 2021 quanto a tempi d’attesa per visite e interventi oncologici. Una situazione che per i sottoscrittori richiede una riflessione corale e nuove idee: parole d’ordine: prossimità, prevenzione, innovazione, digitalizzazione e personalizzazione delle cure.
