Per i lavoratori della sanità trentina arrivano i tanto attesi arretrati e le indennità. Quest’ultima verrà riconosciuta per un importo di 130 euro mensili, non solo in base alla presenza, ma anche all’assegnazione del professionista all’Unità Operativa.
Soddisfatti per l’accordo raggiunto i sindacati Cisl, Uil Fenalt e Nursing Up, mentre la Fp Cgil ha respinto il documento.
La Provincia autonoma di Trento si è impegnata ad impartire entro 90 giorni gli atti di indirizzo per dare avvio alle trattative sindacali per la realizzazione del nuovo ordinamento professionale sulla base del contratto collettivo nazionale 2019-2021 garantendo nel bilancio 2023 la somma di 1 milione di euro e impegnandosi a reperire ulteriori risorse entro il limite massimo dello 0,9% del monte salari. Contestualmente la Provincia attraverso Apran definirà i criteri di utilizzo di 5 milioni delle risorse una tantum disponibili nel fondo per il riconoscimento delle progressioni economiche orizzontali del comparto sanità. Altro impegno assunto dalla Provincia riguarda la possibilità di riportare all’interno dell’azienda sanitaria i servizi sanitari e di supporto tecnico-economali/manutenzione attualmente esternalizzati, anche secondo quanto sarà previsto dal piano triennale del fabbisogno del personale. È stato poi concordato di riprendere la valutazione e la revisione delle norme che regolano il part time e la conciliazione vita lavoro per i dipendenti del comparto.
