Domani ricorre il secondo anniversario della morte di Agitu Ideo Gudeta, l’imprenditrice etiope simbolo dell’integrazione uccisa a Frassilongo da un suo collaboratore.
Un assassinio che scosse la comunità trentina e non solo, e per la quale in tanti, da tutto il mondo, si mossero per partecipare ad una raccolta fondi – aperta dal sindaco di Trento Ianeselli – che consentisse di portare avanti il lavoro della donna che aveva avviato un progetto di recupero della capra pezzata mochena e aveva aperto un caseificio di montagna.
Questa mattina in comune a Trento una conferenza stampa per dare conto di come sono stati impiegati i fondi raccolti attraverso la piattaforma online di crowdfunding: oltre 106mila 700 euro.
Finora sono stati spesi 19 mila euro per il viaggio dei parenti di Agitu a Trento, per il funerale e il rimpatrio della salma in Etiopia, ma soprattutto per il mantenimento delle capre.
Per l’ amministrazione del denaro è stato creato un comitato per la gestione dei fondi stessi.
Agitu aveva contratto dei mutui per ristrutturare un immobile dove intendeva avviare una nuova attività e le risorse a disposizione oggi non sono sufficienti per portare avanti questo progetto.
Il comitato rivolge un appello ai sottoscrittori perché diano delle idee per capire come usare al meglio il resto dei fondi, oltre 87 mila 600. euro.
