Il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare la legge provinciale trentina, che proroga dal 2024 al 2029 la scadenza della concessioni dei grandi impianti idroelettrici.
Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, ha spiegato che la decisione è un “atto dovuto nel rispetto delle norme europee”.
Calderoli ha anche spiegato che sarà convocato un tavolo interministeriale “per prevedere proposte che risolvano la problematica prima della discussione impugnativa in Corte di Cassazione.
Nessun fulmine a ciel sereno per la Provincia che quando il 30 novembre scorso ha approvato la legge aveva messo in conto la reazione del governo.
“Una decisione dettata dalla necessità di allinearsi alle richieste della Commissione europea rispetto agli obiettivi del Pnrr” commentano il governatore Maurizio Fugatti e il vicepresidente della Provincia Mario Tonina. Che hanno ribadito i motivi che hanno portato al provvedimento: “Una norma concepita in un momento di grave emergenza, che proprio per tali circostanze dettava l’urgenza di intervenire in un settore che sappiamo molto complesso e delicato”. La speranza è che attraverso il tavolo si arrivi a soluzioni che riescano, magari, a convincere Roma a rinunciare al contenzioso. Nel frattempo la Provincia presenterà ricorso.
