Non si fermano le manifestazioni di protesta del Comitato No Tav che ieri hanno organizzato un presidio in piazza Dante, davanti al palazzo della regione. Un centinaio le persone che vi hanno preso parte.
Le motivazioni sono sempre le stesse affrontare il tema- circonvallazione di fronte agli espropriandi e agli «incerti», progettando le battaglie future e chiedendo di non aprire il cantiere fino a quando non si avranno certezze sui rischi ambientali legati alle aree inquinate di Trento nord ex Sloi ed ex Carbochimica.
Alla notizia dell’aggiudicazione dei lavori del bypass hanno risposto: “L’assegnazione era nell’aria la nostra battaglia va avanti. Noi non ci fermiamo né arretriamo di un millimetro, continueremo a far sentire la nostra voce”. E ancora: “Visti gli emendamenti del Governo, chiediamo che i due milioni stanziati per effettuare rilievi sotto i binari vengano usati invece per fare le analisi ambientali sull’opera, perché Rfi ha sempre negato che lì ci sia inquinamento”.
La battaglia contro la circonvallazione ferroviaria di Trento continua. I Comitati del no si sono dati appuntamento sabato 11 febbraio alle 15.30 nella sala di rappresentanza della Regione per un’assemblea pubblica degli abitanti danneggiati dalla costruzione dell’opera.
Oggi intanto la vicenda torna nell’aula del Consiglio provinciale. 12 consiglieri di minoranza hanno firmato una “richiesta di comunicazione” rivolta al governatore Maurizio Fugatti e alla sua giunta, per sapere come verranno impiegati i fondi messi a disposizione da Roma.
