Hanno proclamato lo stato di agitazione le dipendenti e i dipendenti delle famiglie Cooperative trentine per contestare la disdetta unilaterale del contratto integrativo sottoscritto a settembre 2014 e che decadrà il prossimo primo luglio.
I lavoratori e le lavoratrici chiedono anche il riconoscimento degli arretrati congelati.
Fino a fine giugno, per protesta, hanno deciso anche la sospensione di tutto il lavoro straordinario.
“Dal 2014 al 2017 il contratto provinciale ha previsto, in un contesto di pesantissima crisi del settore consumo, il blocco di uno scatto di anzianità e una ulteriore riduzione dei permessi retribuiti che a tutt’oggi, per volere della delegazione datoriale, non hanno ancora ripreso la corretta maturazione”, ricordano in una nota i segretari di Filcams, Fisascat e Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher.
