A Trento la situazione idrica è grave ma sotto controllo grazie agli investimenti fatti nella rete, che hanno messo al sicuro anche le periferie collinari, le prime a soffrire nei momenti di siccità.
Lo ha fatto sapere la società Novareti Spa che gestisce l’acqua per le città di Trento e Rovereto.
Nel capoluogo gran parte dell’acqua (circa il 70%) è pompata dalla falda, che risente molto meno rispetto alle sorgenti del contesto climatico. 15 i pozzi che garantiscono acqua alla città, il monte Bondone invece ha un acquedotto indipendente, 10 le sorgenti in collina, quelle delle frazioni sono collegate tra loro.
L’acquedotto di Trento ha una dispersione idrica di circa il 10% che si punta a ridurre ancora.
Il 2022 è stato un anno difficile, ma non ha visto disservizio nella gestione, la scommessa per il 2023 è vedere come risponderà il sistema in caso di ulteriore carenza idrica. Le previsioni, dati gli investimenti fatti nel corso degli anni sulla rete locale che è stata dotata di intelligenza artificiale ed energia solare, sono ottimistiche.
Ciononostante, l’invito del comune è a non sprecare l’acqua e a usare l’acqua in modo responsabile.
