Crisi idrica: il Trentino chiede 300 milioni al governo per investimenti per ammodernamenti di impianti e bacini di accumulo.
Solidarietà idrica a Veneto e Lombardia garantita, ma la priorità resta l’agricoltura trentina, ha detto il vice presidente Mario Tonina, mentre il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, è a Roma per chiedere finanziamenti ad hoc.
22 Comuni trentini – ha spiegato Tonina – hanno presentato la domanda per accedere ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per le opere acquedottistiche, per un totale di 145 mila euro.
Tra questi Rovereto, Porte di Rendena, Pinzolo, Comano Terme, Predaia, Sella Giudicarie, Cavedine, Baselga di Piné. Domande che sono state giudicate idonee, ma non sono state finanziate.
Tra oggi e domani – ha detto ancora il vicepresidente – i Comuni trentini riceveranno una lettera da parte del dirigente del Servizio gestione delle risorse idriche “per una raccolta di dati sulla disponibilità di acqua a fini potabili”, ma anche “per
interventi per aumentare la disponibilità idrica e interventi per ridurre la domanda” di acqua.
Intanto la Provincia fa appello alla responsabilità dei cittadini per risparmiare acqua nella campagna “Io H2O – Un futuro da difendere”. Con un uso attento – è stato detto all’ indomani della giornata mondiale dell’acqua – si può risparmiare più del 50% di risorsa idrica.
