E’ stato presentato oggi il programma di sviluppo strategico 2023-27 dell’azienda sanitaria della provincia di Trento.
Semplicità, partecipazione, vicinanza alla persona, le linee su cui si muove il programma quinquennale.
Vicinanza alla persona che, per i cittadini significa, nell’immediato, ridurre le liste d’attesa.
Sono in atto interlocuzione con i professionisti interni e con il privato accreditato, ha spiegato il dirigente generale Antonio Ferro, il problema è che il numero di accessi e di uscite è lo stesso.
360mila le richieste registrate nei primi due mesi del 2023, l’anno scorso nello stesso periodo erano state 320mila.
Un fenomeno che riguarda tutta l’Italia, da quì, la necessità di lavorare sull’ appropriatezza delle risposte.
Questo in un’azienda sanitaria che ha bisogno di nuove assunzioni più che di gettonisti, che ci saranno, ma per periodi tampone (4/5 anni) e che potrebbero arrivare da pensionamenti o che arrivano anche dal privato. Le carenze di professionisti ci sono, come in radiologia, anestesia e pronto soccorso ma non sono a pioggia.
Elemento su cui puntare per il futuro sono le professioni sanitarie, nell’ultimo concorso aperto per infermieri si punta a raggiungere le 400 iscrizioni.
Guardando al nuovo ospedale, la corsia di accelerazione sarà quella che riguarda le specializzazioni della facoltà di medicina, le prime saranno in neurologia grazie anche alla sinergia con Verona.
