Home Notizie AQUILA BASKET, IL CUORE NON BASTA, LA LEZIONE DI SPAGNOLO

AQUILA BASKET, IL CUORE NON BASTA, LA LEZIONE DI SPAGNOLO

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Sono le lacrime di Matteo Spagnolo, l’enfant prodige del basket nazionale, proiettato verso l’NBA, l’immagine di gara-4 dei quarti di finale play off fra Trento e Tortona. Dopo essere andati avanti 2-0 in casa nella serie al meglio delle 5 partite, gli ospiti hanno dovuto subire il ritorno di Trento in gara-3 venerdì – la prima alla BLM group Arena – e si sono ripresentati in Via Fersina decisi a chiudere la serie. Trento è partita meglio, chiudendo il primo quarto 27-19, ma nel secondo ha subito la rimonta ospite, andando all’intervallo sotto di 5 (39-44) e finendo anche a -14 nel terzo parziale, prima che uno scatenato Matteo Spagnolo mettesse a segno 12 punti consecutivi a cavallo fra terzo e quarto quarto, riportando in gara i suoi assieme a un ottimo Udom e a un Forray come sempre anima e cuore bianconero su entrambe le metà del campo. Come in gara-3, si è arrivati così punto a punto al rush finale, e i ragazzi di coach Molin hanno avuto la possibilità di vincere quando, sull’81-82, è stato fischiato un fallo su Matteo Spagnolo, il miglior marcatore aquilotto fino a quel momento, 23 punti nel match e 5/5 ai tiri liberi, il miglior under 22 del campionato per il secondo anno consecutivo. La pressione però ha giocato un brutto tiro al 20enne brindisino, che incredibilmente ha sbagliato entrambi i liberi, consegnando così la vittoria a Tortona, che passa in semifinale dove se la vedrà con la Virtus Bologna. L’immagine del match, l’abbraccio dei compagni a Spagnolo, e quello del pubblico ad applaudirlo e consolarlo nel giro di campo finale che sarà sembrato eterno al numero 9 in lacrime, che non è scappato in spogliatoio – come tanti altri avrebbero fatto – e non si è sottratto al classico saluto del pubblico trentino che quasi certamente non rivedrà nella prossima stagione. Due errori che rivedrà davanti agli occhi chiusi, questa sera a letto, che saranno un insegnamento per il proseguo della sua carriera, ma lo saranno anche per i tanti ragazzini sugli spalti e quelli che a fine match lo hanno aspettato, dopo la doccia, per un autografo: nello sport, sono molte più le sconfitte delle vittorie, si può essere il miglior giocatore di una gara e perderla, si può decidere in negativo un match e uscire tra gli applausi. Mettercela tutta, sempre, e non scappare davanti alle delusioni. Questo lascerà Matteo Spagnolo a Trento, oltre alle immagini di giocate spettacolari e un carisma raro per la sua età. Ha un futuro brillante davanti, questo ragazzo. I 4mila della BLM Group Arena tiferanno per lui, dovunque deciderà di andare a giocare.