Occhi lucidi e commozione alla conferenza stampa che – inaspettatamente – ha annunciato l’addio – o arrivederci – di coach Lele Molin all’Aquila basket. “Una decisione strettamente personale: a 63 anni e dopo l’applauso che la squadra ha ricevuto nell’ultima uscita di stagione, ho sentito che era arrivato il momento giusto”. La scelta ha sorpreso anche il CDA, che non aveva dubbi nella conferma del coach che quest’anno ha portato la squadra a un passo dalla semifinale e fatto crescere i talenti italiani, in primis Diego Flaccadori – ormai una garanzia – e Matteo Spagnolo, proiettato verso l’NBA, ma anche Mattia Udom, Luca Conti e i ragazzi della “cantera” bianconera che si sono affacciati quest’anno sulla vetrina della prima squadra. Dispiace salutare Molin – ha detto il Presidente Luigi Longhi – lo ringraziamo per la serietà, la responsabilità, l’impegno e anche l’amicizia che si è consolidata in questi 6 anni a Trento, gli ultimi 2 da capoallenatore. Ora la società si prenderà del tempo per scegliere la nuova guida. Dovrà essere – ha aggiunto Longhi – una figura in grado di portare avanti i valori del club, dunque “vivere e allenare” a Trento, non solo allenare. Chi viene qui sposa un progetto, un’identità e una città. Qui non si punta solo al risultato ma alla crescita anche umana e all’esempio che si vuol trasmettere alla società e ai tanti “pulcini” delle giovanili. Ci sarebbero già alcuni nomi sul tavolo del CDA.
