Dovrebbe proseguire fino a sabato l’ondata di caldo che interessa anche la nostra regione con temperature elevate nei fondovalle più bassi, tra i 35 e i 37 gradi, e notti tropicali con minime sopra i 20 gradi.
A preoccupare sono i ghiacciai alpini visto che lo zero termico ha raggiunto il record europeo andando oltre i 5300 metri.
La cima della Marmolada – osservata speciale con monitoraggi continui per la tenuta del ghiacciaio – ha registrato un picco di 14,3 gradi.
Le alte temperature comportano conseguenze anche sotto il profilo della stabilità di ghiacciai e versanti in quota.
Per questo la Protezione civile del Trentino raccomanda agli escursionisti la massima attenzione, non avventurandosi per alcun motivo nelle zone interdette o in percorsi non segnalati.
La SAT, che sta monitorando la situazione, sottolinea che il bordo dei ghiacciai risulta essere molto sottile e sospeso a causa della fusione dall’interno e in queste condizioni aumenta il rischio di fratture della superficie.
Il forte calore in atmosfera e quello trasmesso alle rocce in generale incidono anche sulla tenuta del permafrost che nelle alte quote contribuisce alla tenuta di alcuni accumuli di detrito: la mancata coesione tra questi, in seguito alla fusione del ghiaccio del permafrost può provocare quindi anche crolli e scariche di materiale.
La Società degli Alpinisti Tridentini raccomanda quindi sempre la massima prudenza negli ambienti d’alta quota, soprattutto in questi giorni, non solo sui ghiacciai.
