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BOSCAIOLO DI 28 ANNI MORI’ COLPITO DALLA TELEFERICA. IL SUO CORPO VENNE SPOSTATO. CONDANNATO ANCHE IN CASSAZIOE IL DATORE DI LAVORO

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La Corte di cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso presentato dai legali di Riccardo Sorarù, imprenditore 46enne di Rocca Pietore, in provincia di Belluno, confermando la condanna in primo grado a 4 anni e 5 mesi di reclusione per aver causato, a fine 2018, la morte di Vitali Mardari, il boscaiolo di 28 anni di origine moldava.
Il giovane stava lavorando senza regolare contratto nei boschi in val delle Monaghe, vicino a Sagron Mis in Trentino, quando rimase vittima di un incidente mentre veniva tirato un lungo cavo d’acciaio che avrebbe dovuto fungere da teleferica. Lo comunica una nota di Giesse risarcimento danni, che ha assistito la famiglia della vittima.
L’imprenditore, invece di allertare il 118 e prestare soccorso, facendosi aiutare da altri due lavoratori in nero, spostò il corpo di Mardari fuori dal cantiere, e lo coprì con dei pezzi di legna. Solo più tardi avvisò i soccorsi fingendo di aver ritrovato il corpo per caso. Gli altri due lavoratori, nel frattempo, si dileguarono.
“Giustizia è stata fatta. Un simile comportamento doveva essere punito in maniera esemplare, era ciò che auspicavamo e per questo non possiamo che ringraziare i giudici che, per ben tre volte, si sono espressi in tal senso”, questo il commento di Ludmila, sorella di Vitali Mardari.

Immagine di repertorio.