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OLIMPIADI MILANO – CORTINA 2026: DOPO PINE’ SALTA ANCHE LA PISTA DA BOB A CORTINA

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Per ragioni di costi, le olimpiadi invernali perdono un altro anello. Dopo il no a Pinè per l’anello olimpico del pattinaggio, ora anche la pista da bob si allontana e questa volta dall’Italia.
La nuova pista da bob di Cortina D’Ampezzo non verrà costruita; e per le gare bob, slittino e skeleton delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 si dovrà cercare una soluzione all’estero. La leggendaria pista di St. Moritz.
Lo ha comunicato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante la sessione del Comitato olimpico internazionale a Mumbai in India.
Malagò – si è appreso – ha reso noto di aver avuto in questo senso la comunicazione dal Governo che non c’era più l’intenzione di andare avanti con il progetto per la nuova pista.

Troppi gli oltre 140 milioni per una pista dal futuro assai incerto. Gli ambientalisti si erano messi di traverso. Gli stessi che oggi, con Mountainwilderness in testa, parlano di “vittoria importante”. Non solo spreco di soldi pubblici ma anche la distruzione di territorio, come detto in mesi di manifestazioni dove si sottolineava come “Le Olimpiadi invernali venissero usate come strumento per imporre opere che mai sarebbero state possibili da realizzare su territori tanto sensibili come le Alpi”.

Tra bob, slittino e skeleton nel nostro Paese sono un’ottantina circa gli atleti iscritti alla Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) abilitati a gareggiare.
Nel Dossier di candidatura, 2019, si parlava dei giochi come dei “i Giochi invernali più sostenibili e memorabili di sempre”, ma sembrano perdere pezzi a causa di costi lievitati, come lo saranno i costi di gestione post evento.
E i costi pesano anche a queste latitudini, se si pensa che per i trampolini di Predazzo il costo supera oggi i 38 milioni di euro. Nel 2021, per le olimpiadi invernali 2026 la Provincia ne prevedeva 23 milioni.