Non si ferma la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori del Cup, 122 persone, in gran parte donne, che col cambio di appalto rischiano il trasferimento o la perdita del posto di lavoro, dal momento che l’eventuale aggiudicatrice non sarebbe obbligata a mantenere attive le sedi esistenti e quindi a non portare fuori provincia o addirittura fuori dall’Italia il servizio di prenotazione delle visite sanitarie.
Inoltre – denuncia la Fiom – non vi sono garanzie nemmeno sul mantenimento del contratto nazionale applicato – attualmente quello dei Metalmeccanici – con possibilità di passaggio a contratti economicamente svantaggiosi, come il Multiservizi.
Oggi le lavoratrici incrociano nuovamente le braccia per l’intera giornata, con presidio di protesta dalle 9:30 in piazza Dante a Trento, per chiedere alla Provincia una risposta chiara sulla vicenda.
Immagine di repertorio.
